Omicidio Vassallo: Asml si costituisce Parte Civile, il fratello Dario invoca giustizia dallo Stato
Il 16 settembre 2025 avrà inizio a Salerno l’udienza preliminare del processo per l’omicidio di Angelo Vassallo, il noto “sindaco pescatore” di Pollica, assassinato nel 2010 per la sua incrollabile lotta contro la criminalità organizzata, la corruzione e la difesa del territorio. Nonostante siano trascorsi ormai quindici anni dall’accaduto, gran parte delle indagini rimangono ancora sotto il segreto istruttorio, e la verità resta tuttora un mistero.
In questo contesto, l’Asmel (Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali), che rappresenta oltre 4.700 enti locali in tutta Italia, ha deciso di costituirsi parte civile nel processo. La decisione è stata presa in un’assemblea straordinaria nel dicembre 2024, come espressione di un forte impegno a sostenere la ricerca della verità e a onorare la memoria di un uomo che ha sacrificato la sua vita per difendere valori universali come la legalità e la trasparenza.
Il Segretario generale di Asmel, Francesco Pinto, ha sottolineato l’importanza di questo passo: «La nostra scelta di costituirci parte civile è un segnale inequivocabile della nostra volontà di perseguire la giustizia per Angelo Vassallo e per la sua famiglia. Non vogliamo che il suo sacrificio venga dimenticato, ma che diventi un esempio da seguire per tutti gli amministratori locali». Pinto ha aggiunto che l’associazione intende tradurre i valori incarnati dal sindaco pescatore in iniziative concrete a supporto degli amministratori locali, come progetti formativi sulla gestione trasparente del territorio e campagne contro le infiltrazioni mafiose.
Il fratello di Angelo, Dario Vassallo, ha espresso la sua gratitudine per il gesto di Asmel, ma ha anche lanciato un appello alle istituzioni: «Mi auguro che l’esempio di Asmel venga seguito anche dallo Stato e dall’Arma dei Carabinieri, affinché si costituiscano parte civile nel processo, dimostrando un impegno forte e inequivocabile a fianco della famiglia Vassallo».
Il caso di Angelo Vassallo continua a rappresentare una ferita aperta nella lotta contro le mafie e nella difesa dei diritti civili. La sua figura è diventata un simbolo di coraggio e integrità per tutti coloro che, quotidianamente, operano nella pubblica amministrazione con il sogno di costruire una società più giusta e trasparente. La sua morte, nonostante il passare degli anni, non deve essere dimenticata: il sacrificio di Angelo Vassallo deve continuare a ispirare il cambiamento, affinché la giustizia venga finalmente raggiunta.





